Emma Westenberg olandese stanziata ad Amsterdam, ma californiana di nascita, ha studiato alla Rietveld Academy per poi perfezionarsi alla newyorchese Cooper Union School of Art, è tra le filmmaker più gettonate nel contesto dei fashion movie e della videomusica. Questo per uno stile distintivo e molto preciso che in buona sostanza tiene a bada le scelte più ardite e concettuali sul piano visivo con un’estetica fortemente marcata in direzione pop. I suoi video sono colorati di rosa, virati in quella dimensione vintage e lomografica ri-mediata dai dispositivi digitali. Basta vedere clip come “Pynk” per Janelle Monae o il suo cortometraggio intitolato “Hell” per comprenderne a fondo le scelte, legate alla saturazione dei colori e alla creazione di un mondo astratto a partire da un iper-realismo esasperato.
Il video realizzato recentemente per l’apolide australiano Troye Sivan, accentua l’immaginario gay del noto youtuber, rovesciando di fatto la sua stessa immagine o forse leggendola per quello che è, in un inquietante incubo in pieno sole, tra desiderio e sentimento. Tutto è rosa nel video della Westenberg, dai cocktail alla frutta ai riflessi di luce, dal setting al sangue che scorre sul cuore scoperto tenuto in pugno con una simbologia esplicita ed efficace, sempre un passo indietro rispetto alla possibilità di disturbare o semplicemente spiazzare le nostre abitudini percettive, per il nitore che non lascia dietro di se alcun dubbio né ombra.