Tra il 1990 e il 1991 Zbigniew “Zbig” Rybczynski ottiene numerosi premi per il suo “mastodontico” The Orchestre della durata complessiva di 52 minuti. Dei sei segmenti costruiti in base al connubio tra musica classica e arti visuali, quello più noto è chiamato anche “stairway to Lenin“, costruito sul Bolero di Ravel secondo i principi “senza inizio e senza fine” che animano tutta la sua videoarte palindroma.
Yoonha Park, straordinario videasta contemporaneo newyorchese, spesso si muove a partire da ispirazioni pittoriche o comunque legate alle arti visuali, basta pensare al bel video realizzato sull’arte di Michael Borremans realizzato per i Viet Cong o al bacino della fotografia visionaria ( Arthur Tress, Sam Wolfe Connelly, Meatyard e Duane Michals) saccheggiato con grande gusto e conoscenza nel video di Anxiety (Preoccupation), interamente realizzato con una Bolex 16mm.
L’ultimo video realizzato da Park è “Don’t Go to Anacita” per i Protomartyr, esplicitamente ispirato al segmento di Zbig di cui parlavamo e calato in un inquietante scenario Bruegeliano. Storia circolare dei genocidi, senza inizio né fine.