Diviso in due parti, il video di Paolo Polacchini è una commistione tra elementi visual e narrazione. Lo spazio quotidiano viene invaso da quello mnestico, con le luci che occupano gli spazi liberi di un appartamento condiviso da una coppia. Il flusso di coscienza diventa elemento visuale e in qualche modo documenta una perdita. La seconda parte del video chiarisce questa chiusura iperbarica dove i sentimenti e i gesti quotidiani vengono preservati, mentre fuori non c’è alcuna ombra dell’ultimo uomo sulla terra, ormai teatro di contaminazione.
Non è la prima volta che Polacchini collabora con YOY, il progetto musicale di Lorenzo Borgatti, Massimo Borghi e Giacomo Malaguti, per i quali aveva curato la parte visual delle recording sessions. Come in altri suoi lavori, il filmmaker-musicista di Cento affronta il territorio di convergenza del video musicale come uno spazio su cui sperimentare con la stratificazione visuale, sopra la tavolozza performativa, oppure come in questo caso, sviluppando una traccia narrativa ulteriore.
“Believe” è tratto dall’omonimo album d’esordio di YOY, pubblicato il 15 marzo 2019 per WWNBB (We Were Never Being Boring) e presentato al SXSW a Austin